In arrivo il
REI, Reddito di Inclusione, la nuova misura prevista dalla legge delega sul
contrasto alla povertà, già approvata in Parlamento in data 9 marzo e ora in
attesa del decreto attuativo previsto per fine mese.
Il 14 aprile
l’Alleanza
contro la povertà ha siglato con il Governo italiano un memorandum per sancire un patto derivante
dalla volontà comune delle due istituzioni di condividere il percorso attuativo
della legge. L’Alleanza contro la povertà, nata nel 2013 e composta da 35
organizzazioni tra cui Adiconsum, è una sigla che raggruppa e rappresenta un
insieme di soggetti sociali, del terzo settore, sindacati e movimenti
cooperativi, i quali hanno deciso di unirsi per contribuire alla costruzione di
adeguate politiche pubbliche contro la povertà nel Paese. Con questo obiettivo
ben saldo, Alleanza ha firmato con il Governo un Memorandum, concordando così
una serie di criteri coerenti con la riforma.
L’intesa
raggiunta con la firma del Memorandum riguarda, come espresso dall’Alleanza, “i
criteri per determinare l’accesso dei beneficiari alla misura, i meccanismi per
evitare che si crei un disincentivo economico alla ricerca di occupazione, i
criteri per stabilire l’importo del beneficio, l’attivazione di una linea di
finanziamento strutturale per i servizi alla persona, il finanziamento dei
servizi, l’individuazione di una struttura nazionale permanente che affianchi
le amministrazioni territoriali competenti, la definizione di un piano
operativo per la realizzazione delle attività di monitoraggio continuo della
misura e la definizione di forme di gestione associata della stessa.”
Il REI. Si tratta di una misura rivolta a tutte quelle famiglie che
vivono in condizioni di povertà in Italia, che prende il posto del Sostegno per
l’inclusione attiva (Sia). Negli intenti del Programma Nazionale di Riforma
contenuto nel Documento di Economia e finanza (DEF 2017) appena approvato dal
Consiglio dei Ministri ed ora all’esame delle Camere, il reddito di inclusione vedrà un progressivo
ampliamento della platea dei beneficiari già nel 2017 interessando circa 400 mila
famiglie, per un totale di 1 milione e 770 mila persone, per poi
progressivamente allargarsi a 2 milioni di persone. In particolare, le famiglie
interessate sono quelle con figli minori, disabili, donne in gravidanza e over
55 disoccupati in condizioni di estremo disagio.
Requisiti per l’accesso. Per poter accedere al REI, si farà
riferimento ad ISEE e IRS.
Il primo
criterio utilizzato sarà dunque l’ISEE: potranno accedere al REI le famiglie
che presentano un reddito ISEE non superiore a 6 mila euro.
Grazie al
memorandum Alleanza/Governo, viene introdotto un ulteriore criterio di
ammissione al REI, rappresentato dall’IRS, il reddito disponibile. In questo
modo, viene concesso l’accesso alla misura anche a chi è proprietario di una
prima casa in cui abita, ma versa comunque in condizioni di povertà. L’aggiunta
di una seconda misura valutativa consente di tenere conto dell’effettiva
disponibilità delle famiglie.
Sono,
invece, esclusi i soggetti in possesso di un patrimonio immobiliare che
consentirebbe loro di uscire dalla condizione di povertà.
Importo del beneficio.
e sarà caricato su una card bimestrale. L’importo varia a seconda del reddito e
dipenderà anche dal numero di membri che compongono il nucleo familiare e dalla
situazione familiare. Il beneficio è calcolato come differenza tra il reddito
disponibile e la soglia di riferimento dell’IRS, cioè la parte reddituale
dell’ISEE. Dall’importo così calcolato vengono comunque sottratte tutte le
ulteriori misure assistenziali percepire dal nucleo familiare, ad eccezione
dell’indennità di accompagnamento