Il diritto alla salute è un diritto costituzionale e come tale deve essere garantito. Un diritto negato però per lungo tempo ad una signora sarda di 78 anni, di Oristano, affetta da un mieloma.
Della vicenda si è occupata Adiconsum Sardegna, in collaborazione con le Associazioni Komunque Donne, Le Belle Donne, Cittadinanzattiva e Ail. La signora è stata costretta ad estenuanti trasferte per recarsi a Nuoro per essere sottoposta alla chemioterapia, accompagnata dal marito 83 enne, perché secondo la Regione Sardegna, il reparto di Oncoematologia dell’Ospedale San Martino di Oristano, dove risiede la signora, non era una struttura autorizzata a prescrivere farmaci ad indicazione oncoematologica.
Insomma, come già per altre situazioni, un mero cavillo burocratico impediva ad una persona, già duramente provata, di poter esercitare il proprio diritto alla salute.
La signora presentava allora ricorso al Tribunale di Oristano, presso cui Adiconsum Sardegna si costituiva ad adiuvandum, insieme ad altre associazioni.
Il Tribunale accoglieva il ricorso della signora, ordinando alla Regione Sardegna e all’Ats, ognuna per le proprie competenze, di adoperarsi per consentire la somministrazione della terapia presso l’Ospedale San Martino di Oristano.
Speriamo che la decisione del Tribunale di Oristano venga ripresa anche da altri tribunali che si dovessero trovare a giudicare situazioni del genere, per agevolare e non per complicare ancora di più la già difficile vita delle persone malate. NON SI PUO’ MORIRE DI BUROCRAZIA.