Una grande fetta delle detrazioni fiscali utilizzate dagli italiani riguarda le spese sanitarie: secondo i dati riportati dall’Agenzia delle Entrate, nel periodo di imposta 2017 sono stati presentati 720 milioni di dati riguardanti questo settore.
Per rendere più semplice la dichiarazione delle spese sanitarie, l’Agenzia delle Entrate ha prodotto una guida con tutte le informazioni necessarie per non sbagliare.
Ecco alcuni punti importanti:
Le detrazioni
Nella maggior parte dei casi, per le spese sanitarie si applica la detrazione Irpef del 19% per la parte eccedente la franchigia (129,11 euro).
In pratica devi sottrarre al totale delle spese sanitarie 129,11 euro e poi calcolare il 19% di quella cifra, in questo modo saprai quanto potrai detrarre dalle tasse.
La detrazione Irpef del 19% è valida per:
- Prestazioni rese da un medico generico (comprese quelle di medicina omeopatica)
- Acquisto di medicinali (anche omeopatici), sia da banco che con ricetta
- Acquisto di alimenti a fini medici speciali (sono esclusi quelli destinati ai lattanti)
- Prestazioni specialistiche
- Analisi, indagini radioscopiche, ricerche e applicazioni, terapie
- Prestazioni chirurgiche
- Ricoveri per degenze/interventi chirurgici
- Trapianto d’organi
- Cure termali (escluse spese di viaggio e soggiorno)
- Acquisto o affitto di dispositivi medici e attrezzature sanitarie (incluse le protesi)
- Assistenza infermieristica e riabilitazione
- Prestazioni rese da personale in possesso della qualifica di addetto all’assistenza di base o di operatore tecnico assistenziale esclusivamente dedicato all’assistenza della persona (es. chi svolge assistenza agli anziani e dispone di una qualifica riconosciuta)
- Prestazioni rese da personale di coordinamento delle attività assistenziali di nucleo
- Prestazioni rese con la qualifica di educatore professionale
- Prestazioni rese da personale qualificato addetto ad attività di animazione e di terapia occupazionale
La documentazione
Per scaricare dai redditi le spese sanitarie è importante conservare le fatture, ricevute o quietanze ricevute complete del codice fiscale o numero di partita iva del professionista.
I documenti non dovranno essere allegati alla dichiarazione dei redditi, ma è sufficiente conservare le copie originali nel caso vengano richiesti dall’Agenzia delle Entrate.
Ricorda che le persone con disabilità possono accedere a specifiche agevolazioni.
Per ulteriori informazioni, consulta la guida dell’Agenzia delle Entrate.