Il nostro Pese si è finalmente dotato di una normativa contro gli sprechi alimentari
con la legge 166/2016 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 30 agosto scorso.
Finalità del provvedimento è limitare gli sprechi dei prodotti alimentari,
farmaceutici e altro, che si verificano durante le fasi della produzione,
trasformazione, distribuzione e somministrazione.
Tra gli
obiettivi principali della nuova norma spicca proprio l’incremento del recupero
degli sprechi e della donazione delle eccedenze, con la loro destinazione, in
via prioritaria, a quanti sono in condizioni di sofferenza economica. Per
raggiungere tali obiettivi non sono stati introdotti nuovi divieti, obblighi e
sanzioni, ma la lotta contro gli sprechi viene promossa attraverso misure di
incentivazione e sensibilizzazione degli operatori del settore alimentare,
ossia gli imprenditori e altri soggetti che svolgono attività di produzione,
confezionamento, trasformazione, distribuzione e somministrazione degli
alimenti.
Nel nostro Paese, infatti, ogni anno vengono
buttate nella spazzatura 5 milioni di tonnellate di cibo, per un controvalore
di 12 miliardi di euro. Una situazione inaccettabile. Già oggi si riescono a
salvare e a devolvere a chi ne ha bisogno 550.000 tonnellate di eccedenze, ma
il traguardo è di arrivare, in breve tempo, a un milione di tonnellate.
Inoltre, con la legge viene favorito il recupero di altri prodotti, in
particolare quelli farmaceutici, a fini di solidarietà sociale.
Infine,
una parte dell’attenzione è dedicata a limitare gli impatti negativi
sull’ambiente e a promuovere l’educazione dei cittadini per diminuire gli
sprechi.