Il Decreto Salva-Italia del dicembre 2011 ha istituito la Tares, il nuovo tributo comunale sui
rifiuti e sui servizi, che dal 1° gennaio 2013 sostituisce le attuali Tarsu
(Tassa raccolta e smaltimento rifiuti solidi e urbani) e Tia (Tariffa di igiene
ambientale).
Il nuovo tributo è destinato a coprire, oltre ai costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti avviati allo smaltimento, anche i
costi relativi ai servizi indivisibili
dei Comuni: in altre parole, i servizi comunali di cui beneficia l’intera collettività
ma per i quali non è possibile effettuare una suddivisione in base all’effettiva
percentuale di utilizzo, quali l’illuminazione, la manutenzione delle strade e
tutte le attività diverse da quelle che, come gli asili nido o l’assistenza
domiciliare, sono invece effettuate “a domanda individuale”.
La Tares, di conseguenza, sarà più costosa delle attuali tasse sui rifiuti: i Comuni, infatti, per
finanziare anche i servizi indivisibili, applicheranno al tributo una maggiorazione pari a 30 centesimi al metro quadro (elevabile
fino a 40).
La Tares sarà a carico di tutti i cittadini, quindi non solo
dei proprietari di immobili, ma di tutti
coloro che, a qualsiasi titolo, occupano o detengono locali o aree scoperte,
suscettibili di produrre rifiuti urbani, e sarà commisurato alle quantità e
qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie.
Per quanto riguarda il pagamento
della Tares, per cui sono state previste 4
rate (fissate per legge a gennaio, aprile, luglio e dicembre), oltre che la
possibilità di pagare in un’unica
soluzione nel mese di giugno, la prima
rata del 2013, inizialmente posticipata ad aprile dalla Legge di Stabilità,
è stata ulteriormente spostata a luglio,
in seguito al compromesso raggiunto al Senato in sede di approvazione del Decreto
sull’emergenza rifiuti.
La Tares, pertanto, in vigore dal 1° gennaio scorso, si pagherà a partire da
luglio 2013. Resta ferma la facoltà dei Comuni di differire ulteriormente
il termine.
Il pagamento potrà essere effettuato con le stesse modalità già
in vigore per l’IMU, cioè tramite bollettino
postale o modello F24.