Tra i tanti motivi che possono trasformare una vacanza in una “vacanza rovinata” ci sono: la perdita/danno del bagaglio, ritardo/cancellazione del volo, mancate corrispondenze tra i servizi pubblicizzati nel pacchetto turistico e quelli effettivamente goduti, ecc..
A tal proposito, Adiconsum ha stilato un Decalogo di consigli per prevenire trappole e raggiri e per ottenere il giusto risarcimento in caso di danno da “vacanza rovinata”.
• conservare il contratto di vendita del “pacchetto turistico” che si è sottoscritto per le vacanze e i depliant illustrativi nel pacchetto;
• tenere da parte eventuali talloncini di consegna e trasporto;
• scattare fotografie dei luoghi e/o disservizi subiti;
• custodire scontrini e ricevute di tutte le spese fatte per rimediare la situazione di disagio subita;
• raccogliere le testimonianze di altre persone che hanno subito disservizi in loco durante la vacanza, alle quali possono essere sommate anche le dichiarazioni di accompagnatori presenti al momento della vendita del pacchetto turistico, poiché sono state riconosciute dai giudici prove testimoniali;
• entro 10 giorni dal rientro, inviare una lettera raccomandata a/r al tour operator e all’agenzia di viaggi, con la descrizione precisa e dettagliata dei disservizi subiti ed una richiesta di risarcimento danni;
• allegare alla raccomandata le copie fotografiche scattate e le fotocopie degli scontrini delle spese sostenute.
• fare riferimento, oltre al risarcimento delle spese sostenute, anche al danno da stress psico-fisico subito;
• ricorrere al Giudice di pace in caso di non accoglimento del reclamo.