L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) metterà a
disposizione i dati grezzi, sinora segreti, utilizzati nella sua valutazione
della sicurezza del glifosato pubblicata nel 2015, secondo cui è “improbabile”
che l’erbicida sia cancerogeno. La valutazione dell’Efsa si era contrapposta
a quella dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro
(Iarc) dell’Organizzazione mondiale della sanità, secondo la quale il
glifosato è “probabilmente cancerogeno”.
L’Efsa aveva quindi
ricevuto richiesta di accesso agli atti da parte di quattro europarlamentari
che domandavano l’accesso a tutti i documenti
soprattutto quelli presentati dall’industria, non resi pubblici perché
contenenti informazioni sensibili.
Combinando
queste informazioni con documenti già resi pubblici “scienziati autonomi potranno
esaminare in profondità – spiega una nota dell’Autorità con sede a Parma – la
valutazione del glifosato condotta dall’Efsa e dagli Stati membri”.