Nonostante la proroga fino al 28 marzo scorso
dell’Offerta pubblica di transazione proposta
da Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza ai propri azionisti, la soglia
dell’80% che avrebbe consentito di tener fede all’offerta, non è stata
raggiunta.
Ricordiamo che Veneto Banca aveva proposto
un’offerta transattiva in cui avrebbe risarcito il 15% di ogni azione; Banca
Popolare di Vicenza offriva 9 euro ad azione. In cambio, le banche chiedevano
la rinuncia ad avviare azioni legali. Adiconsum non ha mai fatto mistero di
ritenere tali offerte insoddisfacenti. Come ritiene anche insoddisfacente un
altro parametro, il limite dell’ISEE fissato in 13.000 euro per poter discutere
la propria posizione al c.d. “tavolo del welfare”. Tavolo proposto da Adiconsum
e da altre Associazioni Consumatori per trovare soluzioni alle famiglie per
veder riconosciuto una percentuale maggiore del 15% o dei 9 euro come ristoro,
al quale sia Veneto Banca che Banca Popolare di Vicenza hanno dato una
disponibilità di 30 milioni di euro.
Al momento le uniche strade percorribili per i
risparmiatori sono quella della giustizia ordinaria e del ricorso all’Arbitro
bancario finanziario (ABF) e, dal 9 gennaio scorso, all’Arbitro per le
controversie finanziarie (ACF).
Nel frattempo rilanciamo alle due banche la nostra
proposta di aprire la procedura della conciliazione paritetica, che potrebbe
essere utile per riappacificare le banche con il territorio. Sono circa 190.000 le persone coinvolte
da questa vicenda di ennesimo risparmio tradito che hanno visto i risparmi di
una vita divenire carta straccia.
Se anche tu sei un risparmiatore che ha subito
l’azzeramento delle azioni sulle quali avevi investito i risparmi di un a vita
di lavoro, contatta le nostre sedi
territoriali Adiconsum per
chiedere assistenza.