Alla fine, l’accordo sulla Direttiva Rinnovabili RED II, che aveva stabilito al 27% la produzione di energia da fonti rinnovabili entro il 2030, si è concluso al 32%, grazie al contributo del nostro Paese. Sono state, così accolte, pur non completamente, le istanze del Coordinamento Free (Coordinamento Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica), di cui Adiconsum fa parte in qualità di socio, e dell’Anev (Associazione nazionale energia del vento), che avevano chiesto di innalzare il limite al 35% e che il ministro Luigi Di Maio aveva fatto proprie.
L’accordo raggiunto rappresenta un cambio di rotta significativo nelle politiche comunitarie a cui si affianca un ulteriore significativo risultato e cioè l’esclusione dell’applicazione degli oneri di rete per gli impianti fino a 25 kW in autoconsumo (battaglia che FREE e ANEV conducono da anni) e che dovrebbe consentire un ulteriore utile sviluppo degli impianti di piccola taglia nell’ottica di una sempre maggiore diffusione della generazione distribuita, necessaria al raggiungimento degli obiettivi europei.
Un’ulteriore possibile revisione è, inoltre, prevista per il 2023.
Preoccupa, viceversa, il mancato accordo su un parallelo adeguamento anche dell’incremento dell’efficienza energetica che, agendo sui consumi finali, agevola il conseguimento dei nuovi, più impegnativi target per le rinnovabili.