Adiconsum è stata audita dalla Commissione Industria, Commercio, Turismo del Senato della Repubblica in merito alle disposizioni contenute nel Decreto Sviluppo bis.
In generale ha espresso condivisione per le misure contenute nel decreto, ma ritiene che ancora molti siano i nodi da sciogliere, perché il decreto porti concretamente nella sua attuazione quella marcia in più al Paese. In particolare Adiconsum ritiene che si sarebbe dovuto osare di più e chiede, poiché l’attuazione comunque del decreto, è legata a tutta una serie di provvedimenti attuativi da varare a cura o di singoli Ministeri o di concerto tra più Ministeri che ne rallentano inevitabilmente il varo, che vengano fissati tempi stringenti per la loro emanazione. Adiconsum auspica inoltre che le proposte di modifica illustrate vengano acquisite nel testo del decreto in conversione.
Di seguito punto per punto le osservazioni esposte da Adiconsum alla X Commissione del Senato.
Carta d’identità elettronica: parere positivo. Si sarebbe potuto osare di più, integrandolo oltre che con i dati identificativi e sanitari contenuti nella tessera sanitari anche con quelli della patente di guida, e dare vita ad un documento contenitore atto a certificare la condizione complessiva del cittadino da quella a quella reddituale ISEE, a quella lavorativa o pensionistica.
Giustizia e sanità: misure condivise, anche se senza investimenti certi, di difficile attuazione
Libri e centri scolastici digitali: si chiede introduzione della detraibilità fiscale per i supporti informatici (lettori e-book reader) dati gli elevati costi. La proposta di far rientrare nei tetti di spesa sia i libri cartacei che quelli informatici significa inevitabilmente decurtare la dotazione libraria o alzare i tetti con lievitazione della spesa per le famiglie.
Pagamenti elettronici alla PA: norma utile, ma non deve comportare maggiori costi per i consumatori, ma anzi riduzione delle commissioni applicate a seguito delle minori spese sostenute da industria e sistema bancario.
Legge sulla composizione delle crisi da sovraindebitamento (L. 3/2012): si chiede di modificare l’art. 15, consentendo anche alle associazioni come Adiconsum di presentare le proposte di concordato dei consumatori, in virtù sia della professionalità di tali associazioni (ad es. Adiconsum gestisce il Fondo prevenzione usura dal 1996) sia dei costi contenuti trattandosi per lo più di associazioni in regime di volontariato. Viceversa sarebbe consentito l’accesso ad agenzie di debito che nel nostro Paese pongono tutti i costi a carico del sovraindebitato a fronte di risultati incerti. Agenzie di debito che impropriamente svolgono anche la funzione di recupero crediti, come paventato da un ddl della senatrice Fioroni che intende togliere la vigilanza di tale settore al ministero dell’interno per affidarlo a quello della Giustizia, aprendo alle infiltrazioni della criminalità organizzata.
Assicurazioni: parziali e inadeguate le norme sulla lotta alle frodi assicurative. Condivise invece le norme sulla concorrenza con l’abolizione del tacito rinnovo delle polizze, dell’obbligo per ogni compagnia di presentare una polizza-base con criteri comuni e quindi facilmente confrontabili dai consumatori e della presenza di aree riservate ai consumatori nei siti internet delle compagnie per pagamenti, rinnovi e consultazione del contratto.