L’apertura e la chiusura di attività commerciali, culturali, sportive, ecc., dipendono sia da provvedimenti di carattere nazionale che locale. A livello nazionale vediamo che cosa ha stabilito il DPCM del 2 marzo in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, fermo restando che bisogna sempre rimanere aggiornati sulle ordinanze regionali emanate dai vari governatori con misure più restrittive per contenere il diffondersi del contagio.
Apertura e chiusura fino al 27 marzo
Che cosa troviamo chiuso:
- cinema, teatri, sale concerto, sia al chiuso che all’aperto.
Che cosa troviamo aperto:
- musei, mostre, istituti culturali dal lunedì al venerdì in zona bianca e gialla.
Apertura e chiusura dal 27 marzo al 6 aprile
Il DPCM del 2 marzo scorso specifica che cosa troviamo aperto o chiuso in questo lasso di tempo.
Che cosa troviamo chiuso:
- l’accesso libero a musei, mostre, istituti e luoghi di cultura statali la prima domenica del mese.
Che cosa troviamo aperto:
- musei aperti anche il sabato e la domenica su prenotazione online o telefonica con almeno un giorno di anticipo in zona bianca e gialla.
Apertura e chiusura dal 2 marzo al 6 aprile
Che cosa troviamo chiuso:
- palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, le cui attività non rientrano nei livelli essenziali di assistenza (LEA) in tutte le zone (gialla, arancione, rossa)
- musei, cinema, teatri, mostre, ecc. in zona arancione e zona rossa
- centri sociali, discoteche, sale da ballo, feste e cerimonie, sagre e fiere
- gli impianti sciistici
- sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, anche all’interno di strutture che svolgono attività differenti
- esercizi commerciali all’interno di mercati, centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali, nei giorni festivi e prefestivi, in tutte le zone (gialla, arancione, rossa).
Che cosa troviamo aperto:
- punti vendita di generi alimentari, prodotti agricoli, vivai, tabacchi, tintorie e lavanderie, edicole e librerie, anche all’interno dei centri commerciali, mercati, gallerie commerciali e parchi commerciali che sono chiusi
- centri e circoli sportivi, pubblici e privati, purché nel rispetto del distanziamento e con il divieto di uso degli spogliatoi
- palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza e per le attività riabilitative o terapeutiche.