Secondo la FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, circa 1,3 miliardi di tonnellate di alimenti destinati al consumo umano – pari ad un terzo del totale – finiscono ogni anno nella spazzatura. L’Europa contribuisce allo spreco gettando via circa 90 milioni di tonnellate di cibo l’anno (180 kg pro capite).
Si sprecano alimenti durante la produzione, la trasformazione, la distribuzione e la vendita. E poi ancora prima, durante e dopo la preparazione dei pasti nelle famiglie e nella ristorazione.
Le ragioni di tanto spreco sono molteplici e interessano tutti gli attori della filiera, dai produttori ai trasformatori, dai distributori ai venditori, fino ad arrivare ai ristoratori e agli stessi consumatori.
Sovrapproduzione, danneggiamento dei prodotti o delle loro confezioni, difetti di confezionamento, conservazione inadeguata, strategie di vendita che spingono ad acquisti eccessivi (2×1, sottoprezzo, ecc.), scarsa consapevolezza dei consumatori e confusione tra data di scadenza (“da consumare entro…”) e termine minimo di conservazione (“da consumarsi preferibilmente entro…”)… sono soltanto alcuni dei fattori che possono facilmente indurre allo spreco.
Ma il cibo che buttiamo comporta un grave spreco di risorse preziose, che per essere prodotte, tra l’altro, hanno costi elevati in termini di consumo di materie prime e di energia, di emissioni di gas serra, di uso di suolo e di acqua, di perdita di biodiversità e di produzione di rifiuti.
Partendo da queste considerazioni, la Commissione Europea ha pubblicato un decalogo, rivolto ai consumatori, con l’intento di prevenire questo fenomeno e migliorare la sostenibilità della catena alimentare. I consigli dispensati al consumatore riguardano il momento dell’acquisto del cibo – con la raccomandazione di usare intelligenza e di fare una lista della spesa –, della sua conservazione – verifica delle date di scadenza e delle temperature indicate in etichetta –, del suo consumo e dell’utilizzo degli avanzi.
Per saperne di più: leggi i “Consigli per non sprecare i prodotti alimentari nella vita quotidiana” formulati dalla Commissione Europea